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Giulio Mingione: un allenatore italiano in finale nel campionato femminile di Auckland

Quando si parla di qualità del rugby, inevitabilmente si va a cascare sulla qualità dei tecnici. Il sentore generale è che in Italia i tecnici non siano di alto livello, ma chi segue il rugby delle ragazze ha avuto modo di verificare che in giro per i campi di tecnici preparati ce ne siano davvero molti. Questo è riconosciuto non solo in Italia ed oggi vi raccontiamo la storia di Giulio, che tra qualche giorno alla guida delle Rifles Thunderbirds (T-Birds), la squadra femminile del College Rifles Rugby Club in Nuova Zelanda, affronterà la finale del campionato di Auckland.
Nella foto: Giulio con con Charlene Gubb prima che partisse per il mondiale in Irlanda.
Ciao Giulio, intanto ci fa davvero piacere sapere di essere seguiti fin dalla Nuova Zelanda, raccontaci la tua storia, come sei finito ad allenare una squadra femminile ad Auckland?

"Ciao a tutti! Un amico neozelandese che non si occupa di rugby mi prendeva in giro dicendo che se volevo diventare un allenatore competente, dovevo venire in NZ. Quindi ho deciso di fare le valige e sono venuto qui con la mia fidanzata. Ho trovato da allenare in un college, Rangitoto, e la mia fidanzata ha iniziato a giocare per College Rifles. Ad un certo punto della stagione sono rimasti senza allenatore, io avevo finito la stagione scolastica e mi hanno chiesto se potevo aiutare. Ci siamo trovati bene e così sono finto ad allenare la prima squadra l'anno successivo. La squadra che alleno sono le Rifles Thunderbirds (T-Birds), la squadra femminile del College Rifles Rugby Club, che ha anche una squadra femminile Cadetta, le Falcons, che ho allenato io lo scorso anno.

Sei il primo allenatore italiano a disputare una finale di un campionato senior femminile al di fuori dell'Italia, qual'è il livello di questo torneo?
"Il Campionato ha due categorie, la prima divisione che si chiama Premiers Women's e c'è anche una seconda divisione chiamata Women Development. Il campionato di Auckland è il più prestigioso campionato per club della Nuova Zelanda e racchiude tre province: Auckland, Counties Manukau e North Harbour. Le prime due province sono le più forti della Nuova Zelanda con Counties Manukau che ha vinto l'ultima edizione e Auckland le otto precedenti.

Presentaci la tua squadra, vogliamo sapere per chi tifare... 

"Le mie T-Birds quest'anno sono imbattute, con un solo pareggio contro Manurewa, il club di Porta Woodman e Hazel Tubic per fare due nomi delle Black Ferns. In semifinale abbiamo giocato proprio con Manurewa vincendo per 20 - 17 in casa, una partita molto combattuta. Anche nella nostra squadra ci sono giocatrici di rilievo: Emma Jensen (49 caps Black Fern) Charlene Gubb (attualmente in irlanda con le Black Ferns), Kiritapu Demant (infortunatasi ai trial per andare al mondiale, ma già nazionale 7s e 15) Doris Taufateau (ex Black Ferns) Tiana Ngawati (ex Black Ferns 7s) Hinemoa Watene (Highschool NZ 7s) Serena Isaaka (Highschool NZ 7s) Tuiala To’o (Samoa 7s). Dimenticavo Rebekah Tufuga (Black Ferns 7s).
 Sabato giocheremo la finale contro Marist, ma nonostante siamo riusciti a vincere con loro in campionato, sono cresciute molto e in semifinale si sono imposte con un netto 38 - 5 con Ardmore Marist e sono delle avversarie molto temibili!"

Qual'è la realtà di un club femminile in Nuova Zelanda?
"Come in altre realtà il rugby femminile è preso meno in considerazione di quello maschile, non tutti i club sono interessati ad avere una squadra femminile. Nonostante questo la disponibilità nei confronti del rugby femminile non sono da meno di quelle delle squadre maschili: attrezzature, dirigenti, strutture, staff medico, tutto è gestito come per le squadre maschili. Avendo questa piena disponibilità da parte del club e dell'ambiente, lavorare è facile e non trovi mai ostruzionismi ma sempre entusiasmo."

Quanto siamo distanti in Italia a livello femminile da dove alleni tu? 
"Siamo lontani ma non solo per quanto riguarda il rugby femminile, siamo lontani per come viene vissuto lo sport dalla società neozelandese. A livello scolastico ogni scuola ha squadre sportive, ragazzi e ragazze fanno ogni tipo di sport e sono orgogliosi di rappresentare i colori della propria scuola. Esistono rappresentative nazionali anche a livello scolastico, mentre in italia tutta la formazione sportiva specialistica è in mano alle società sportive che fanno il possibile con le risorse che hanno. 
Nello specifico, per il livello del rugby femminile, non c'è confronto. Nel nostro club ho l'occasione di allenare ragazze Canadesi, Argentine, Francesi, Giapponesi, Irlandesi e Inglesi, il loro livello di base non può nemmeno essere paragonato a quello delle ragazze neozelandesi che hanno una confidenza con il pallone e una conoscenza di gioco molto alta."

Progetti per il futuro? 
"Mi hanno chiesto di far parte dello staff di Auckland, e seguirò Auckland Women Development in preparazione di un torneo che si svolgerà il 19 Agosto, poi dopo questa avventura mi prenderò una pausa e tornerò in Italia, sperando di riuscire a portare qualcosa di quello che ho acquisito qui. Spero di incontrare persone che condividano il mio entusiasmo."

Giulio sarà sicuramente una risorsa importante per chi in Italia deciderà di avvalersi della sua esperienza, noi speriamo di incontrarlo presto sul campo ed intanto gli facciamo un grandissimo in bocca al lupo per questa finale. In qualunque modo vada Giulio sicuramente ha già vinto! 

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